Onorevoli Colleghi! - La comunità scientifica nazionale e internazionale si prepara a celebrare nel 2009 il quattrocentesimo anniversario delle prime osservazioni astronomiche con un cannocchiale, eseguite da Galileo Galilei nel cielo di Padova nel dicembre 1609. Una grande tradizione scientifica ha accompagnato costantemente lo Studio patavino sorto nel 1222.
      All'inizio del secolo XIV esso diviene con l'insegnamento dell'astronomo-astrologo Pietro d'Abano centro dell'aristotelismo, che privilegia lo studio della natura, di cui è momento saliente la costruzione dell'Astrarium concluso nel 1381 da Giovanni Dondi dall'Orologio. Le opere scientifiche di Pietro d'Abano e questo primo planetario realizzato in occidente, che riproduce e misura il tempo e il cosmo, sono il frutto più maturo di un'epoca che anche in altri campi del sapere scientifico, come la medicina, ha prodotto frutti di altissimo valore.
      Nel 1592, dopo avere insegnato per tre anni matematica all'università di Pisa, Galileo Galilei giunge a Padova, ove ottiene l'insegnamento di matematica, e vi rimane diciotto anni; «i migliori della mia vita», ebbe a scrivere. A Padova e a Venezia Galileo Galilei trovò un vivace ambiente intellettuale e istituzioni che incoraggiavano gli studi e le ricerche, assicurando fecondi rapporti con gli altri centri culturali europei. Galileo Galilei, venuto a conoscenza

 

Pag. 2

nella primavera del 1609 di un «occhiale» costruito nei Paesi Bassi, capace di rendere visibile gli oggetti lontani, lo ricostruì, lo perfezionò e lo puntò in cielo. Questa decisione non fu casuale; egli comprese subito le grandi prospettive aperte dall'uso del cannocchiale, specie dopo che lo presentò ai membri del Senato della Repubblica di Venezia da cui ebbe elogi, incoraggiamenti a proseguire le ricerche e un cospicuo aumento dello stipendio.
      Alla fine del 1609 Galileo Galilei poté compiere molte e accuratissime osservazioni astronomiche, i cui risultati sono stati di eccezionale interesse. La Via lattea si rivelò come composta da «una congerie di minutissime stelle»; la luna non era una sfera perfetta, come affermavano i testi aristotelici, ma aveva avallamenti e montuosità come la Terra, e Giove possedeva quattro satelliti, per cui i componenti del sistema solare da sette passavano a undici, destituendo di valore l'astrologia (e la medicina a essa connessa) che era fondata sul valore simbolico del numero sette. Inoltre, Galileo Galilei accertò che il movimento circolare celeste non ha come centro la Terra, e ciò invalidava la cosmologia aristotelica secondo la quale tutti i movimenti celesti hanno un solo centro di rotazione. Infine, egli fece la scoperta ritenuta dagli studiosi più importante, ossia che Venere presentava fasi come la Luna; un fenomeno previsto da Copernico e ampiamente contestato, ma che ora risultava confermato in modo inequivocabile.
      Galileo Galilei fece conoscere i risultati delle sue ripetute osservazioni nell'opera Sidereus Nuncius, apparsa il 12 marzo 1610, e divenne subito l'astronomo più famoso in Europa. Egli denominò «pianeti medicei» i quattro satelliti di Giove e il granduca Cosimo II deliberò l'immediata nomina di Galileo Galilei a «matematico primario dello Studio di Pisa e filosofo del Serenissimo Gran Duca», esonerandolo dall'obbligo dell'insegnamento. Galileo Galilei si trasferì a Firenze nel settembre 1610, iniziando un'intensa attività di studio, scandita dalle sue opere.
      Queste scoperte avevano, dunque, un valore rivoluzionario che andava oltre l'astronomia. Esse misero in crisi l'immagine aristotelica del cosmo e avviarono la corsa, che dura tuttora, a costruire strumenti sempre più potenti, che permettono di osservare gli oggetti più lontani del nostro universo, avvicinandoci alla conoscenza delle sue origini.
      A Padova, nell'anno 1609, con l'atto di puntare un cannocchiale verso il cielo e attraverso un rigoroso metodo nell'interpretazione dei fenomeni osservati, Galileo Galilei fondò l'astrofisica. Da allora gli astronomi di ogni generazione avrebbero avuto sui loro predecessori un grandissimo vantaggio, grazie a nuovi e più potenti strumenti, che avrebbero permesso di vedere oggetti mai osservati prima.
      Nel luglio 2003 l'Organizzazione mondiale degli astronomi (International Astronomical Union - IAU), fondata nel 1920 e comprendente circa 9.000 astronomi di oltre 70 Paesi, in vista del quarto centenario della scoperta galileiana, ha deciso di richiedere all'Unesco e alle Nazioni Unite di proclamare il 2009 «Anno dell'astronomia». In tale occasione è previsto un programma di eventi internazionali coordinati dalla IAU attraverso un gruppo di lavoro; inoltre, i differenti Paesi elaboreranno un proprio programma nazionale.
      È evidente l'importanza che può avere per l'Italia l'assunzione di un ruolo leader in tali prestigiose celebrazioni internazionali. In questo contesto, l'IAU ha invitato il Governo italiano a farsi promotore presso le Nazioni Unite delle onoranze a Galileo Galilei. Queste non dovranno essere limitate a mostre e convegni, sia pure di altissimo livello, ma mirare anche alla realizzazione di strutture di ricerca e di diffusione della cultura scientifica che andranno a fare parte del patrimonio del nostro Paese, secondo l'esempio di quanto è già stato fatto negli anni scorsi per ricordare la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo.
      La presente proposta di legge è composta da otto articoli. L'articolo 1 istituisce il Comitato per le celebrazioni, l'articolo 2
 

Pag. 3

ne definisce le funzioni, l'articolo 3 determina la sede e l'articolazione del Comitato, l'articolo 4 determina il trattamento economico dei membri del Comitato, l'articolo 5 reca disposizioni sul suo finanziamento, l'articolo 6 determina i finanziamenti al comune di Padova per le attività da svolgere nella città dove Galileo Galilei maggiormente ha lavorato, l'articolo 7 reca la copertura finanziaria e l'articolo 8, infine, determina l'entrata in vigore della legge.
 

Pag. 4